lunedì 4 luglio 2011

….a questo punto mi tocca procurarmi un’altra bici. Date le mie ultime esperienze urbanistiche, pensavo già da un po’ a trovarmi una bici più adatta al circuito stellare, alla sua dimensione, al movimento urbano intero in genere, cioè a una mobilità fuori dal raggio di 5 km che va solitamente attribuito alla performance della bici.
Già dopo un centinaio di metri su una bici da corsa neanche dell’ultima generazione comincio a rendermi conto della sua efficienza.
Non c’è da stupirsi quindi se la bici non s’impone come potrebbe con quei trattori camuffati da cosiddetti citybike che spacciano in giro. A proposito, ci sono delle macchine fatte apposta per le città? Citycar? Smart o roba da genere?
Forse ci vogliono mille euro o anche solo la metà se andiamo sull’usato, ma con questa somma si compra una bici efficiente e non soltanto per la mobilità urbana. D'altronde muoversi in bici è almeno funzionale come lo  jogging dal punto di vista della salute. Sicuramente è meno pericolosa per le ginocchia. Questo è anche un mio motivo personale, giacché tutte e due le mie ginocchia dovevano essere operate. Certamente non racconto in giro che recentemente sono finito nei famigerati binari del tram con due giorni in ospedale di conseguenza. Ormai dovrei anche cercare di tenermi in forma, non per moda, si capisce, ma per necessità e vanità, lo ammetto.
Quindi muovendomi con una bici da corsa nell’ambiente urbano risparmio la palestra e allo stesso tempo partecipo a un intervento urbanistico.  Praticamente come un medico di città, di cui ce ne vorrebbero tanti, data la situazione grave.  Ovviamente con l’ entusiasmo del “Wirtschaftswunder”, cioè il “miracolo economico” non si poteva pensare a tutto.
In poche parole, una bici leggera rende ed in ogni caso qualsiasi altro mezzo, tranne quello pubblico, costa decisamente di più. Ecco, l’unica cosa che non si compra con i mille euro o con la metà, è il fiato. Però questo oltre a non inquinare fa parte del programma fitness, no?

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